venerdì 31 marzo 2017

Lectio Divina - V Domenica di Quaresima


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina(2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



V Domenica di Quaresima - Anno A
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv. 11,1-45)

1 Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 2 Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3 Le sorelle mandarono dunque a dirgli: “Signore, ecco, il tuo amico è malato”. 4 All'udire questo, Gesù disse: “Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato”. 5 Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. 6 Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. 7 Poi, disse ai discepoli: “Andiamo di nuovo in Giudea!”. 8 I discepoli gli dissero: “Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?”. 9 Gesù rispose: “Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10 ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce”. 11 Così parlò e poi soggiunse loro: “Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo”. 12 Gli dissero allora i discepoli: “Signore, se s’è addormentato, guarirà”. 13 Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. 14 Allora Gesù disse loro apertamente: “Lazzaro è morto 15 e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!”. 16 Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: “Andiamo anche noi a morire con lui”. 17 Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. 18 Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia 19 e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. 20 Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21 Marta disse a Gesù: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22 Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà”. 23 Gesù le disse: “Tuo fratello risusciterà”. 24 Gli rispose Marta: “So che risusciterà nell'ultimo giorno”. 25 Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26 chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?”. 27 Gli rispose: “Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo”. 28 Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: “Il Maestro è qui e ti chiama”. 29 Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. 30 Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31 Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: “Va al sepolcro per piangere là”. 32 Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!”. 33 Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: 34 ”Dove l’avete posto?”. Gli dissero: “Signore, vieni a vedere!”. 35 Gesù scoppiò in pianto. 36 Dissero allora i Giudei: “Vedi come lo amava!”. 37 Ma alcuni di loro dissero: “Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?” 38 Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. 39 Disse Gesù: “Togliete la pietra!”. Gli rispose Marta, la sorella del morto: “Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni”. 40 Le disse Gesù: “Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?”. 41 Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: “Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 42 Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato”. 43 E, detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. 44 Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare”.45 Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.

Breve esegesi
 
Gesù con i suoi si avvia verso Gerusalemme, l’ultima tappa del suo percorso terreno, per il compiersi della sua ora: offrire la sua vita sull’altare della croce e risorgendo vincere la morte. I suoi vogliono distoglierlo e Tommaso, senza il ritenuto incredulo per antonomasia, stigmatizzato tale tuttora dal popolo di Dio, dice ai suoi: “Andiamo a morire con lui”. Gesù, venuto a conoscenza della gravità del male di Lazzaro afferma che tale evento è per la manifestazione della gloria di Dio. Marta va incontro a Cristo e gli dice: “Se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto”. Gesù le chiede una affermazione di fede in lui: ”Io sono la resurrezione e la vita”. “Questa morte è per la gloria di Dio”, ha l’evidente scopo di preparare la motivazione dell’imminente ora della sua morte e glorificazione. Lazzaro è figura della morte e resurrezione di Cristo. Avviandosi verso il sepolcro si commuove e scoppia in pianto. L’umanità di Gesù si manifesta in questa commozione, per l’amicizia che nutriva per Maria, Marta e Lazzaro. I giudei constatano l’amore amicale che aveva per lui. In Lazzaro esci fuori e con la preghiera rivolta al Padre vi è tutta la potenza della sua divinità e la prefigurazione della sua resurrezione. 

Meditazione pregata

Cristo Gesù, hai chiamato al tuo seguito gli apostoli, di questi ne hai scelto tre, Pietro, Giacomo e Giovanni, i tuoi amici, con cui hai condiviso i momenti più intimi della missione. Hai anche coltivato una personale amicizia con Maria, Marta e Lazzaro. Un’amicizia che ha trovato nell'attrazione della tua parola, il dispiegamento del tuo Regno, la condivisione della mensa nella loro casa e il tuo cuore di amico. Parola e mensa, figure dell’Eucarestia. Hai preavvertito la morte del tuo amico Lazzaro e ti sei incamminato verso la sua casa e ai tuoi discepoli hai partecipato che avrebbero visto l’opera di Dio. Marta ti è venuta incontro e ha affermato che se Tu fossi stato presso Lazzaro, suo fratello non sarebbe morto. E Tu, Cristo Signore, le hai chiesto una esplicita dichiarazione di fede. Marta ha affermato di credere che Tu sei la resurrezione e la vita e Tu hai ridato la vita a Lazzaro, risuscitandolo da morte. Come Marta, vorremmo anche noi dirti che sei la nostra vita, che la nostra speranza è posta in te, alimentata da te. Il Vangelo che hai annunziato dà senso e spessore al nostro pensare, parlare e agire; ci pone in continuo confronto con la mentalità, la cultura di questo mondo e dà la gioia nello spirito per “aver scelto la parte migliore”, con l’appartenenza al tuo Regno. La fede e la comunione con il Padre che hai condiviso con Maria, Marta e Lazzaro ha costituito il senso dell’amicizia, che ti ha portato a piangere davanti al sepolcro. Hai dato spessore e senso al modo di intrattenere un rapporto di amicizia, tanto da affermare che “nessuno ama più di colui che dà la vita per i suoi amici”. L’amicizia, nata e generata dal comune incontro con te, ha una profondità del sentire, genera condivisione di vita nello Spirito, aiuta ad alimentare la vita in te, rendendoti presente tra noi, come hai promesso.

Per la vita 

Nell'atto di fede affermiamo di credere nella vita del mondo che verrà e nella resurrezione dei morti. La resurrezione di Lazzaro è figura di questa verità di fede. Quanto questa fede è radicata in te e quanti dubbi insorgono? La condizione umana, la sua fragilità non è propensa per natura ad attese ultraterrene. Solo un radicamento nella fede in Cristo, un coltivare la vita nello spirito, ci aprono sipari e orizzonti in quella vita eterna che è vita divina del già e non ancora. In questo episodio vi è tutta la ricchezza e la potenza umana e divina di Gesù. Intensa la sua amicizia con Maria, Marta e Lazzaro, tanto da frequentare la loro casa e trovare Maria posta in ascolto ai suoi piedi e Marta ad attendere alle faccende domestiche per onorare l’ospite. In Marta e Maria i santi mistici: Maria Maddalena, Teresa ed Edith Stein hanno intravisto l’esperienza di fede nella vita contemplativa e attiva: “Sono come le due sorelle che vivono nella stessa casa”. Il pianto di commozione di Gesù dinanzi al sepolcro evidenzia l’intensità della benevolenza amicale. Gesù si commuove e piange per l’amico e le amiche. Quali le motivazioni per far nascere e alimentare un’amicizia? Quanto conta la sintonia spirituale, morale, ecclesiale?


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