sabato 22 aprile 2017

Lectio Divina - II Domenica di Pasqua


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina(2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


II Domenica di Pasqua - Anno A
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv. 20,19-31)

VATICANO 1962 - Vittoria di Cristo sulla Morte
19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi”. 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”. 24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. 26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. 27 Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. 28 Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. 29 Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!30 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31 Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Breve esegesi 

Gesù appare ai suoi, sprangati nel cenacolo per paura dei giudei, il giorno dopo il sabato, attraversando la porta chiusa, segno che la sua corporeità era stata trasfigurata, divinizzata come sul Tabor, non soggetto alle leggi normali dei corpi. La resurrezione di Cristo è la glorificazione del servo di Jahvè è il fondamento della comunità apostolica. Al timore dei suoi discepoli si contrappone il dono della pace del risorto, mostrando mani e fianco perforati. Il rallegrarsi dei suoi discepoli era stato preannunziato nei discorsi di addio. Mostra le ferite della crocifissione per attestare che il crocifisso è risorto e, assieme al dono rinnovato della pace, annunzia la missione apostolica. Il soffio, come nuova creazione nello Spirito Santo, è per la missione particolare, 
mentre la Pentecoste sarà la discesa dello Spirito Santo sul nuovo popolo di Dio, il compimento di quanto preannunziato dal Battista. Il potere di rimettere i peccati è il frutto della redenzione che dona la riconciliazione, “nel sangue sparso per la remissione dei peccati”. Tommaso, uomo concreto, vuole vedere mani e piedi trafitti. Nell’ apparizione che seguirà Gesù lo asseconda, lo rimprovera e giudica beati quanti non vedranno, ma crederanno.


Meditazione pregata 

Cristo Gesù, sei stato messo a morte, ma Tu, Signore della vita, hai vinto la morte, perché il Figlio di Dio non poteva patire la corruzione. Sei risorto secondo quanto avevi predetto ai tuoi discepoli; ma essi non hanno prestato attenzione alle tue parole e meno ancora creduto. Gli apostoli, coloro che avevano condiviso la tua vita, si erano rinchiusi nel cenacolo, il luogo dove avevi spezzato il pane per celebrare la tua pasqua, innestandola nell’antica. Avevi affermato che nessuno ama più di colui che dà la vita per i suoi amici. La paura di subire la tua stessa sorte ha preso il sopravvento sui tuoi, pur avendo condiviso i tuoi giorni. Tu, risorto, sei apparso tra loro. Sulla croce hai redento il loro peccato e ora, risorto, doni la tua pace con il soffio del tuo Spirito, con la potestà di rimettere i peccati degli uomini e riconciliarli con il Padre. Gratuità del tuo amore infinito! Mediante la tua morte e resurrezione è rimesso a tutti noi il peccato e siamo riconciliati con il Padre. Nelle nostre fragilità possiamo accedere all’altare della tua misericordia e ottenere grazia. Mistero di grazia di un Dio che per amore ha condiviso la sorte dei peccatori. Tu non permettere che abbiamo ad attardarci, come i tuoi discepoli, a rinchiuderci nel cenacolo della paura, alimentata dallo smarrimento della fede in te. Per la tua risurrezione siamo divenuti creature nuove, mediante lo Spirito Santo che hai soffiato sui tuoi. Quel soffio che il Padre Iddio alitò sui nostri progenitori, immettendo in loro il suo Spirito. In te, Cristo Signore, risorto da morte, siamo creature nuove. E Tu fai nuove tutte le cose. Non permettere che abbiamo mai ad abbandonarci a noi stessi; ma accompagnaci sempre con la forza del tuo Santo Spirito.

Per la vita

Se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede, afferma Paolo. Ciò che caratterizza il cristiano è la fede nella resurrezione. La sequenza liturgica pasquale fa dire alla Maddalena: “Cristo mia speranza è risorto”. Lei è l’emblema della risorta in Cristo a vita nuova. La fede nel risorto, la sua vittoria sulla morte, alimenta la nostra speranza, le nostre speranze. Il dono della pace, da Cristo rinnovato nell'incontro con i discepoli assieme al dono dello spirito, sono non solo il dono della divinità all'umanità, nel sangue redentore versato, quanto il dono a quanti credono e sperano in lui. La pace del risorto, alimenta l’interiore pace, che supera e non ci fa vittime dell’umano sentire. Cristo risorto non ci fa rimanere nel peccato, non ci fa sentire vittime della umana fragilità, perché ci risolleva dalla nostra condizione, nella capacità in lui, di trascendere. Ci fa sentire come il figliol prodigo che è accolto nella gioia dal padre. I dubbi di fede di Tommaso sono anche i tuoi ? La fede poggia sulla persona, che nel dubbio mostra tutta la sua creaturalità, la sua condizione umana. Sai dire come gli apostoli: “Signore aumenta in me la fede”. Alimenti la fede in te nella risonanza delle scritture ?

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