venerdì 12 maggio 2017

Lectio Divina - V Domenica di Pasqua


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina(2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



V Domenica di Pasqua - Anno A
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv. 14,1-12)


1”Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; 3 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. 4 E del luogo dove io vado, voi conoscete la via”. 5 Gli disse Tommaso: “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”. 6 Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”. 8 Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. 9 Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 11 Credetemi: io sono nel Padre 12 In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre”.

Breve esegesi 

Il discorso di Gesù verte su una duplice escatologia, sia la dimora futura con Gesù presso il Padre, come anche al presente in ogni credente in lui. Il Padre e il Figlio pongono la loro dimora in chi li ama già su questa terra, nel già e non ancora. Il rapporto di amicizia e di amore è anticipato su questa terra e terminerà nella dimora del Padre. Il dialogo molto pregnante con i suoi discepoli sulla sua identità con il Padre è il compimento della rivelazione: Lui e il Padre sono la stessa cosa. I segni e le opere che, per suo mezzo si compiono, attestano la presenza e la potenza del Padre in lui. I discepoli sono turbati perché Gesù rivela il suo salire al Padre, per preparare un posto per loro. Lui è la via al Padre. Tommaso, come sempre uomo concreto, vuole conoscere questa via e Gesù afferma che lui è: ”La via la verità, la vita”, aprendo anche spiragli per la nostra relazione con lui. Una più profonda conoscenza di lui li avrebbe indotti a vedere che il Padre è in lui, perché compie le opere del Padre. E’la risposta a Filippo. Chi crederà in lui compirà le stesse opere. E’ il mandato che lascia ai suoi, che saranno i continuatori delle opere da lui compiute. 

Meditazione pregata
 
Cristo Gesù, hai detto ai tuoi discepoli che vai a preparare per loro un posto. Non è una escatologia che prospetta gli avvenimenti ultimi. E’ una previa escatologia, che si attuerà fra non molto, quasi in un prossimo presente, quando sarai innalzato sulla croce e attirerai tutti a te, attestando la tua regalità e fondando il tuo regno. Entrando attuerai quella tua promessa, “gli ultimi saranno i primi”: il brigante crocifisso alla tua destra occuperà il primo posto. Lascerai i tuoi e andrai al Padre quando, crocifisso, affidato nelle sue mani il tuo ultimo respiro, si sarà consumata la tua ora: la redenzione dell’umanità che offrirai al Padre, nell'obbedienza al suo volere. Innalzato sulla croce, sarai attirato al Padre e assiso alla sua destra dove, salito al cielo, andrai a giudicare i vivi e i morti, opera iniziata con la discesa agli inferi. Ora sei nella gioia e vuoi che questa gioia sia piena in te e tra i tuoi discepoli, perché andrai a consegnare al Padre quanto ti ha dato di compiere. Il tuo essere una cosa sola con il Padre e condividere ciò con i tuoi ha suscitato la richiesta di Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. Quasi a dire non parlarne solamente, ma rendilo visibile ai nostri occhi. La tua risposta, Cristo Signore, è stata una rivelazione: “Io e il Padre siamo la stessa cosa”. Il Padre si è reso visibile in te per l’autorità della tua parola, per i segni e le opere che hai compiuto. Avrebbero dovuto già intenderlo. Ma Filippo, come noi e il tuo Tommaso, è fatto di carne, con le sue esigenze visive. Quante volte, Signore, diciamo anche nella preghiera e prima ancora nella vita che Tu non ci sei, che ti sei allontanato da noi? Abbiamo sempre bisogno della rinnovata parola tua rivelatrice, che attesti la tua presenza, per affermare: credo, sii lampada ai miei passi, sei Tu il mio Signore e il mio Dio. 

Per la vita 

Gesù si presenta come il nuovo Mosè che traghetta il popolo di Dio verso la terra promessa dell’incontro con il Padre. In Lui avverrà il nostro esodo e la nostra pasqua. Intanto siamo in cammino per cieli nuovi e terra nuova. Cristo Gesù con la sua incarnazione, la sua divina identità, ci ha dato accesso a credere in Dio: ”Dio nessuno lo ha visto, il Figlio Unigenito che è nel seno Padre, Lui ce lo ha rivelato”. La presenza storica di Cristo tra noi soccorre la tua fede in Dio, nei dubbi che attraversano la mente? La tua fede è cristo centrica, Lui il perno su cui ruota la tua vita spirituale, morale, il tuo impegno di vita ecclesiale, sociale, familiare? Servi lui “con cuore puro e retta coscienza”? I suoi discepoli erano attenti alla proclamazione del regno e alla manifestazione della sua potenza per le opere da lui compiute, avendo in mente l’avvento del regno messianico. Inserendoti nel servizio al popolo di Dio, coltivi personali interessi, gratificazioni, autoaffermazione? E’ in te lo spirito della diaconia ? Gesù rivela, con una condivisione intima e intensa, come da amici, la sua identità, in uno con il Padre, di cui ne è la via, la verità di vita. Lo è anche per te dandoti accesso al Padre, per una divina intimità?


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