sabato 3 giugno 2017

Lectio Divina - Domenica di Pentecoste



La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina(2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



Domenica di Pentecoste - Anno A Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv. 20,19-23)


19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi”. 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; 23a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.

Breve esegesi
Nell'antico Israele la pentecoste, cinquanta giorni dopo la Pasqua, coincideva con la mietitura, mentre nel nuovo Israele celebrava la legge data da Dio al suo popolo. La chiesa celebra la promessa del conferimento dello Spirito Santo dal risorto, per la missione e la remissione dei peccati e la discesa postuma dello Spirito Santo, radunati con Maria nel cenacolo. Gesù appare ai suoi, risorto e trasfigurato, tanto da entrare nel cenacolo sbarrato, per inaugurare i tempi nuovi, per la sua Chiesa. Il suo corpo trasfigurato e divinizzato non è soggetto agli elementi della corporeità. Il duplice “pace a voi” è il compimento dell’opera messianica predetta dai profeti e voluta dal Padre. Nel vedere mani e piedi perforati i discepoli gioirono. Ritorna il “vide e credette”di Pietro dinanzi al sepolcro vuoto e le bende per terra, segno che il corpo non era stato trafugato. Il “soffio” di Gesù è configurabile alla nuova creazione, alla santificazione e missione: la remissione dei peccati è il dono della redenzione mediante il sangue versato. Nel cenacolo la discesa dello Spirito Santo sui discepoli è per la missione. Il giorno di Pentecoste lo Spirito Santo discende sulla chiesa nascente, reggerà e sosterrà l’opera di Cristo: la sua Chiesa.

Meditazione pregata

La madre tua, Maria, ha raccolto in preghiera fratelli e sorelle, apostoli e discepoli, esercitando, Cristo Gesù, quella missione di madre della chiesa nascente, che Tu per mezzo di Giovanni, le hai affidato sull’altare della croce. Raccolti nel cenacolo, dove Tu avevi spezzato il pane e celebrato la pasqua, attendevano il compimento della tua promessa: “il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. Vincitore della morte, sei apparso nel cenacolo e donato la pace del risorto, frutto della redenzione attuata nel tuo sangue. I santi Padri ci dicono che dal tuo costato squarciato è scaturita la grazia sacramentale. Dalla resurrezione la missione di rimettere i peccati e la riconciliazione, assieme al soffio del tuo Santo Spirito, anticipato nel cenacolo e diffuso nella Pentecoste. E’ stata una nuova creazione, una creazione pasquale. Ci hai fatto passare il Mar Rosso, dando a noi la grazia di riappropriarci dell’amicizia e dell’amore divino. Più degli uomini dell’antico popolo, siamo noi i salvati. Non più Mosè, ma Tu, Figlio di Dio e Cristo Signore, ci hai traghettato. Ci hai dato il dono dello Spirito Santo, che nella fede diciamo è Signore e dà la vita, e che Tu hai soffiato sugli apostoli. E tu, Spirito Santo, amore del Padre e del Figlio, continua a soffiare sulla tua Chiesa, che sia santa e carismatica. Tu, Paraclito, difensore, difendi la tua Chiesa dal configurarsi a questo mondo come umana istituzione, dall’insinuare percorsi di carriere, dal costituirsi in privilegi ed erogarne. Contrapponi a questa prospettiva i tuoi sette santi doni. Cancella quella e donaci questi, perché la tua Chiesa sia e si manifesti carismatica. 

Per la vita 

Nel cenacolo è raccolta tutta la Chiesa nell'accogliere la missione, riflesso dell’opera redentrice operata da Cristo Gesù: pace, remissione dei peccati, soffio di nuova creazione e nuova vita mediante il dono dello Spirito Santo. Questo è il cuore della Chiesa. Quanto lo senti vivo in te e nella Chiesa di oggi? Nelle assemblee ecclesiali, nelle votazioni e deliberazioni, si invoca e si canta il “Veni creator Spiritus”. A volte appare una formale tradizione, lontana dalla vita della Chiesa apostolica che viveva del riflesso dello Spirito Santo: “Abbiamo deciso lo Spirito Santo e noi”. Nello scegliere quanti dovevano attendere alla mensa delle vedove fu scelto Stefano:”Pieno di sapienza e di Spirito Santo”. Lo Spirito Santo sembra tanto “dimenticato” dalla vita dei credenti, non è il Signore, come affermiamo nell'atto di fede. Farlo vivere e renderlo visibile nelle opere che compiono i cristiani da lui ispirati, richiede una continua formazione di vita nello Spirito. Quanti sono preposti a continuare l’insegnamento degli apostoli lo ricordano nella veglia pentecostale. Pensi che la fede si sia cosificata, tanto dare a lui poco spazio? Nella tua vita personale, nella vita della tua comunità, lo Spirito Santo è Signore e dà la vita? 

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