domenica 16 luglio 2017

16 Luglio - Solennità della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo


Novena a cura di P. Anastasio Francesco Filieri O Carm

Solennità della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo 



Nella sequenza o canto del Flos Carmeli, che i carmelitani da secoli rivolgono alla Madonna, è racchiuso tutto il patrimonio di fiducia e amore dei fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Maria è il fiore del Carmelo, vite fiorita e splendore del cielo, dice il canto. In una terra pre-desertica, qual è il territorio israeliano, l’estesa altura del Monte Carmelo, con la sua coltura lussureggiante e bellezza è configurata a Maria: fiore, vite che fiorisce, cielo terso e splendente, e stella del mare conclude il canto. Perché il Monte Carmelo si affaccia sul Mare Mediterraneo. 

Stella Maris in latino, in ebraico e in arabo è la scritta della via che dal mare, in una chilometrica salita, conduce al Monte Carmelo. La realtà geografica del Carmelo, la sua fioritura, la sua bellezza è figura della Madonna, tanto che il Cantico dei Cantici, nell'elogiare la bellezza della sposa, dice:”Il tuo capo è come il Carmelo”. Questa espressione è riportata alla Madonna nella liturgia della festività. Il cuore della preghiera, dell’inno a Maria è:”Sii propizia ai carmelitani, o Stella del Mare”. La Santa Sede non voleva che gli ordini cavallereschi che avevano combattuto nelle crociate in Terrasanta, come l’ordine teutonico e tanti altri, avessero modo di espandersi in Europa. I carmelitani provenivano dalla Terrasanta. Di qui la difficoltà ad essere annoverati tra gli ordini religiosi mendicanti in Europa e approvare la loro Regola di Vita, formulata da Albero, Patriarca di Gerusalemme. I Carmelitani si rivolsero a Maria loro Madre:”Fiore del Carmelo, sii propizia a noi carmelitani o Stella del Mare”, come termina il canto. La Madonna apparve e donò lo scapolare, quale segno di protezione materna per i carmelitani. Dopo tanto e prolungato tergiversare la regola di vita dei carmelitani fu approvata dalla Santa Sede e l’ordine ebbe modo di espandersi in Occidente. Come abbiamo notato nei giorni precedenti, Maria apparve ai pastorelli di Fatima il 16 Luglio rivestita come Madonna del Carmine. Suor Lucia entrò in un monastero carmelitano e lì finì i suoi giorni. Inoltre l’ultima apparizione di Lourdes a Bernadette avvenne il 16 Luglio. Una coincidenza di apparizioni come conferma dell’apparizione della Madonna del Carmine con lo scapolare. 

I carmelitani hanno considerato Maria sorella e madre. Sorella perché li ha rivestiti di lei, del suo abito, e madre perché tale l’ha voluta Cristo Gesù sull'altare della croce, donandola a Giovanni e per lui a tutti noi. E nel cenacolo adunò fratelli e sorelle, discepoli e apostoli. In questa comunità di comunione in Cristo, è configurata la fraternità carmelitana. Il Monte Carmelo è il luogo ove Elia esercitò il suo ministero profetico, combattendo contro quanti volevano rompere l’alleanza con il Signore Dio di Israele: il re Acab, la regina sua moglie Gezabele, che aveva introdotto il culto del dio Baal e i profeti, da lei foraggiati. Il libro dei Re fa irrompere Elia nella storia di Israele mentre si pone di fronte al re:”Viva Dio, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando io lo comanderò”. Da notare che Elia fece questa drammatica affermazione al re, attestando di essere alla presenza di Dio. L’essere in Dio, alla sua presenza, ha affascinato tanti che lungo i secoli sono vissuti, quali figli di Elia, sul Monte Carmelo, nei segni della sua presenza: la grotta e la fonte di Elia, indica non solo il luogo materiale quale segno, quanto fonte ispirante eliana di vita in Dio. Elia fu perseguitato da Gezabele, si rifugiò presso il torrente Karit, andò in interra pagana, aiutò una donna per sovvenire alla carestia, ridonò la vita al figlio morto e dopo tre anni ritornò per una sfida sul Carmelo, tra lui e i falsi profeti. 

Dopo tre anni Elia invitò il re Acab a salire sulla cima del Monte e mandò il suo servo per vedere se apparisse la nube che allargandosi avrebbe bagnato,inondato di pioggia la terra. Dopo la settima volta una nube, che nella tradizione latina dice:”Quasi vestigium ominis”, quasi a forma d’uomo, si allargò e la pioggia cadde abbondante. In quella nube a immagine di uomo i pii carmelitani hanno pensato di poter intravedere la Madonna. Inoltre un’altra tradizione o leggenda vuole che la Madonna, come è salita al Tempio di Gerusalemme, sia salita sul Monte Carmelo, non lontano da Nazaret, in pellegrinaggio presso la grotta di Elia, il più grande dei profeti. Grotta di Elia appartenuta ai carmelitani, ma di cui si sono appropriati gli israeliani, facendone una sinagoga e dando il permesso ai carmelitani di celebrare l’Eucarestia nella grotta nelle festività di S. Elia e S. Eliseo. L’Oratorio era il cuore del Monastero sul Monte Carmelo, ove i frati si raccoglievano, come figli e fratelli di Maria nello sfondo della sua immagine, quasi a rappresentare il Cenacolo, ove raccolse, in preghiera, la chiesa nascente, nell'attesa che lo Spirito Santo infiammasse il Cenacolo per avviare l’evangelizzazione delle genti. 

L’identità Eliana e Mariana costituiscono il fondamento della vita e della spiritualità carmelitana: vivere alla presenza di Dio in unione mistica con lui, farsi servo della Parola e viver in conformità a Cristo, come Maria. Questi cardini formano l’eredità, la spiritualità carmelitana. L’amore verso Maria non è espresso in un vago sentimento, ma in una comunione di vita divina, mariana, come lei l’ha vissuta in Nazaret, in uno con il Figlio suo Gesù. L’esperienza di Maria con Gesù in Nazaret è l’esemplarità di vita in Cristo e vita mariana. La fusione di comunione tra loro e di loro nel volere del Padre costituisce la fonte della spiritualità carmelitana. Lo scapolare è il segno esterno che indica e ci riporta a vivere questo patrimonio di spiritualità. Diventa lo scapolare il segno e lo stimolo alla identità carmelitana. Lo scapolare è un sacramentale, a modo di sacramento, perché è un segno che ci riporta alla vita di Maria in Dio. Perché è segno della materna protezione di Maria su di noi.


Nessun commento:

Posta un commento