venerdì 28 luglio 2017

Lectio Divina - XVII Domenica Tempo Ordinario


La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


XVII Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 13,44-52)

44 Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. 45 Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46 trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. 47 Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48 Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49 Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50 e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 51 Avete capito tutte queste cose?”. Gli risposero: “Sì”. 52 Ed egli disse loro: “Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”.

Breve esegesi 

La parabola è da ascriversi alla sequela da parte dei suoi discepoli e alla proclamazione del regno. L’acquisto della perla preziosa del regno di Dio richiede la gioiosa rinunzia alle perle di questo mondo. Con l’autorità della sua Parola Gesù ha posto al suo seguito i discepoli, che hanno individuato in lui il Cristo Messia, che avrebbe instaurato il suo regno. Hanno abbandonato affetti e lavoro per far parte di lui. In Cristo Gesù hanno come individuato il tesoro trovato nel campo, o la perla preziosa, che li ha portati a svendere le altre, sicuri di aver fatto un ottimo investimento. Al giovane ricco Gesù aveva fatto lo stesso invito, di vendere quanto possedeva per darlo ai poveri. Non aveva intravisto in Cristo e nel possesso del suo regno la pietra preziosa. Accogliere il Vangelo del regno determina, come per il pescatore, secernere i pesci buoni da quelli non commestibili, configurabile al giudizio finale, in cui si sarà introdotti a far parte o meno del regno. Allo stesso tempo a quanti si sono posti alla sua sequela sollecitati dall'autorità della sua chiamata, e dopo non hanno visto appagate le proprie attese, Gesù ha sentenziato: ”Chi ha posto mano all'aratro e si volta indietro, non è degno di me”.

Meditazione pregata 

Cristo Gesù, a conclusione della predicazione di Giovanni Battista, del quale “tra i nati da donna non vi è stato uno più grande”, hai ricevuto nel Giordano la proclamazione messianica: ”Questo è il Figlio mio prediletto, ascoltatelo”. Hai preso il testimone da Giovanni che, in vista dell’incontro di “colui che avrebbe battezzato in Spirito Santo”, predicava un battesimo di penitenza per la conversione, il ritorno a Dio, e invitava ad andare incontro all’“Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”. Al popolo purificato dal battesimo di Giovanni, dopo la proclamazione messianica del Padre, sei andato per strade, villaggi e città a proclamare: “Convertitevi, il regno dei cieli è vicino”. Meravigliosa invenzione e creatura divina questo Regno, non assimilabile a un regno di questo mondo, anche se potrebbe far paura a qualche detentore del potere del tempo, come Erode. Cristo Signore, il Regno di Dio sei Tu e ne rendi partecipi quanti credono nel tuo nome, si pongono alla tua sequela, sperimentano la tua grazia in loro, già al presente, e in pienezza ne parteciperai, facendone prendere possesso nella vita del mondo che verrà, a quanti sono vissuti in te. Nel presente ci inviti a ricercare il tuo regno a modo dei predatori o dei vincitori di guerra, che nella terra nascondevano il bottino depredato. Il tesoro nascosto e ritrovato, la perla preziosa, di cui si entra in possesso svendendo tutte le altre, la pesca di cui si gettano in mare i pesci non commestibili e ci si nutre dei buoni, sono le similitudini con cui dispieghi la conoscenza del Regno e inviti alla scelta del tesoro nascosto, della perla preziosa e del pesce che nutre e dà la vita, buttando a mare quello non buono. Fa’ per tua grazia che, ora e sempre, non abbiamo mai a escluderci o a essere esclusi dal tuo Regno che è amore, verità, giustizia, pace, santità. Vita in te.

Per la vita 

Il seguire Cristo con cuore puro e retta coscienza è determinato da una interiore forte chiamata, per cui diveniamo capaci di svendere quanto ci offre questo mondo e, interiormente liberi, ci predisponiamo alla partecipazione al regno di Dio in noi. La forza di attrazione che Cristo Gesù esercita in noi è configurabile a quella degli apostoli che, abbandonate barche e reti, lo seguirono. Ci sono momenti di slancio nel conformarci a Cristo, a sperimentare l’interiore gioia di appartenergli, pur nel limite delle nostre forze e umane volontà. Come i suoi discepoli vengono tempi in cui siamo tentati di riprenderci quanto generosamente abbiamo offerto di noi stessi. Come loro chiederemo la gratificazione di sedere accanto a lui nel regno. Cosa pensi possa aiutarci a non indietreggiare, a proseguire nella fedeltà a lui e non porre mano all'aratro e guardare indietro? Anche se mantenere lo stesso standard di fede in lui non sempre è facile, poiché la fede poggia sulla persona, che ha le sue varie espressioni in fragili movenze. Come gli apostoli chiederemo al Signore di aumentare in noi la fede.


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