venerdì 8 settembre 2017

Lectio Divina - XXIII Domenica Tempo Ordinario



La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


XXIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 18,15-20)

15 Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16 se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17 Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l’assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. 18 In verità vi dico: “Tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo”. 19 In verità vi dico ancora: “Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. 20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.
Breve esegesi 

Il brano risente di una procedura legale giudaica, che va dal confronto con il peccatore fino alla scomunica o alla cacciata dalla sinagoga. A colui che ha infranto regole comportamentali è dato invece un percorso evangelico che lo porti al ravvedimento o all'esclusione, per sua libera scelta dal consorzio umano, ecclesiale. E’ la procedura della correzione fraterna, dell’aiuto a far rientrare in se stesso il peccatore, soccorso dai tanti momenti in cui una o più persone, e infine la comunità, si sentono coinvolti per portarlo a verità di comportamenti di vita, a salvezza. Nello stesso tempo come impegna il peccatore a ravvedersi, così impegna i fratelli, la comunità a sentirsi coinvolti nell'essere di supporto, perché rientri in se stesso, si alzi e ammetta il proprio peccato dinanzi al fratello o alla comunità. Risuona: Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Infine al peccatore è lasciata e rispettata la sua libera scelta. Quanto avviene sulla terra è ratificato dal cielo e ove si ritrovano i fratelli nella preghiera comune, nell'amore di Cristo, Lui è presente in mezzo a loro.

Meditazione pregata 

Cristo Gesù, ti sei fatto fratello per ogni uomo. Ti sei accomunato a chi non era dato di essere accettato come figlio di Abramo, condividendo la sua sorte, guarendolo, sollevandolo dal marchio di peccatore e impuro, per restituirlo alla dignità di figlio di Dio. Sei andato incontro ai lebbrosi, allontanati dal consorzio umano; hai condiviso la mensa in casa di pubblicani, hai sottratto adultere e prostitute dalla lapidazione, dicendo loro di amare di un amore vero, ma hai anche abbassato il tasso di autosufficienza e megalomania a scribi e farisei ipocriti, a sadducei e dottori della legge. A tutti hai proclamato che siamo figli di un unico Padre, che fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. E nella preghiera hai affermato che il Dio invocato è Padre di tutti e il pane, di cui ci nutriamo e con cui sostentiamo la nostra vita, è richiesta fatta per tutti, come il perdono e la remissione dei peccati. Divina e potente rivelazione la tua, in una società che aveva costruito barricate tra i figli di Dio, che del comandamento di Dio di amare il prossimo aveva ristretto il campo al solo correligionario e connazionale, identificando gli altri come pagani, come senza Dio, per forgiarsi un proprio dio. L’ossessiva e prolungata dinamica nel far tornare nella pace il fratello che ha sbagliato, in un incontro personale di chiarificazione, con testimoni autorevoli, con la comunità, ci suggerisce di dover tentare tutte le vie perché vinca l’amore. Ma a colui che ha fatto una personale e libera scelta di non voler incontrare il fratello, gli permetti la libertà che ha preteso il figliol prodigo, allontanandosi dal Padre. Da ultimo hai esaltato la fraternità costituita nel tuo nome, affermando che tu sarai presente in mezzo a loro, condividendo con loro il tuo amore. Ci obblighi amorevolmente alla fraternità, per condividere la tua presenza e il tuo amore.

Per la vita 
Il brano evangelico è preceduto dalla parabola della pecorella smarrita, in cui il pastore abbandona l’ovile dei giusti per andare in cerca di chi, allontanatosi dall'ovile di Dio, si è smarrito. La corresponsabilità del pastore, dell’uomo giusto, è nel farsi carico dello smarrimento altrui. La procedura usata da Cristo per portare a salvezza il peccatore, colui che ha infranto regole comportamentali, rotto i rapporti, peccato, impegna il fratello, la Chiesa a farsi carico, a non estraniarsi dalla condizione di peccato del fratello.
E’ un cammino di accompagnamento, educativo, a modo di come Cristo Gesù ha accompagnato i suoi e le folle, con la pazienza e l’amore di portare a salvezza. E’ la solidarietà con il peccato e il peccatore, a misura di Cristo che nel Battesimo al Giordano si è conformato ai peccatori e ha percorso tutto l’Israele di Dio per portare a salvezza i peccatori, condividendo la mensa con pubblicani e peccatori, anche se giudicato e bollato dai farisei. E tu in simili contingenze quanto ti senti coinvolto e corresponsabile, come dice la scrittura, se non allontani il fratello dal suo peccato?


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