domenica 4 febbraio 2018

V Domenica del Tempo Ordinario



La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina" (2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto


V Domenica del Tempo Ordinario - Anno B
Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 1,29-39)

29 E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. 30 La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31 Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli. 32 Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33 Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34 Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni; ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano. 35 Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. 36 Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce 37 e, trovatolo, gli dissero: “Tutti ti cercano!”. 38 Egli disse loro: “Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!”. 39 E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni.

Breve esegesi

Gesù svolge in modo intenso e compiuto la sua missione: va nella sinagoga, entra nella casa di Simone, guarisce la suocera, toccandogli la mano, per manifestare la potenza della natura sottomessa a lui, come anche guarisce malati e scaccia demoni , libera quanti sono posseduti dal male, si ritira sul monte a pregare, va per villaggi a predicare e percorre tutta la Galilea delle genti, per portare il Vangelo del regno. Non si ferma, se non per intrattenersi in preghiera con il Padre, per compiere il suo volere. Solo i demoni sono a conoscenza della potenza divina che è in lui; ma agli stessi non concede di rivelarlo. Attende che quanti hanno fatto esperienza della misericordia di Dio su di loro, malati, sordi, ciechi rivelino la fede in lui, attestandolo “Figlio di Davide”, secondo le profezie. Gli apostoli supereranno la dimensione della sinagoga e del tempio, ritrovandosi nelle case, come in quella di Pietro con Gesù, che vi ha ampiamente soggiornato. Faranno propria l’opera e la missione di Gesù. In questa frenesia missionaria di Gesù risuona l’attendere a fare solo la volontà del Padre. Le folle vogliono trattenerlo. Suo compito è l’annunzio della salvezza e non soddisfare l’entusiasmo e le richieste della folla.

Meditazione pregata


Cristo Signore hai guarito senza manifestare apertamente la figliolanza divina, lasciando che l’antico Israele percepisse la potenza di Dio, che è in te, attraverso i segni da te compiuti e l’autorità della tua parola. Ai discepoli di Giovanni hai mandato a dire che i ciechi vedono, gli storpi camminano, i prigionieri messi in libertà e beato chi non si scandalizzerà di te. Sei venuto a sanare e salvare l’uomo, senza attendere plauso e riconoscenza dagli uomini. Ti sei ritirato in un luogo deserto, per incontrare il Padre ed essere in sintonia con il suo volere. Agli apostoli hai affermato che la tua venuta tra noi ha il primato nell'annuncio del Regno di Dio, non nei miracoli e nelle guarigioni. A loro e oggi a noi delinei l’annuncio del regno di Dio e l’incontro con il Padre nella preghiera, per cogliere e compiere il suo volere. Fa’ che, sul tuo esempio, sappiamo fare silenzio attorno a noi e dentro di noi, trovare tempi e spazi per intrattenerci con il Padre, specie nelle contingenze in cui siamo portati ad addentrarci nella cultura di questo mondo ed esaltarci per le nostre imprese umane. Anche Tu da Satana sei stato tentato a compiere eclatanti prodigi: far diventare pane le pietre, buttarti dal pinnacolo del tempio. Hai scacciato la tentazione di compiacere gli uomini, ricordando al tentatore che l’uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Anche noi, Cristo Signore, a volte risentiamo il rimprovero che hai rivolto ai discepoli di Emmaus: “Duri di cuore a intendere le scritture”. E Tu aprici mente e cuore per ritrovarci nel Vangelo, nell'autorità della tua Parola, nella rivelazione del tuo disegno su di noi. Fa’ che in tutta la storia della salvezza, espressa in fedeltà e infedeltà al volere del Padre, troviamo moniti e ispirazioni per alimentare la fede in te. E ancora una volta, come i tuoi apostoli ti diciamo: “Aumenta in noi la fede, Cristo Signore”.

Per la vita
Nel Vangelo di Marco la casa costituisce il luogo dell’assemblea dei credenti in Cristo. In particolare il cenacolo, sarà il riferimento ecclesiale e pasquale. Il servizio missionario di Gesù nel compiere il volere del Padre e il servizio prestato dalla suocera di Pietro ci inducono a riflettere sul servizio che prestiamo nella Chiesa di Dio, nella comunità, nella società, sia per quantità, come per qualità. L’impegno contro il male, ogni forma di male, deve nascere dalla testimonianza delle nostre “opere buone per rendere gloria al Padre”. Manca oggi nella Chiesa di Dio uno sguardo lungo, a mo di Papa Francesco per allargare la missione. Liturgia e devozioni, decoro della Chiesa, sembrano occupare eccessivi spazi. Quale spazio diamo alla conoscenza della Parola, alla teologia intesa come conoscenza di Dio, alla conoscenza dei vangeli, alla lectio divina, fonte di ascolto, meditazione, preghiera, vita? Tutti elementi che ci introducono alla conoscenza di Dio e danno un respiro più ampio alla vita nello spirito, allo spirito di Cristo in noi, alla missione. Vediamo che Gesù si impegna per compiere la sua missione : “Mio cibo è portare a compimento la sua opera”. E’ questo il sentire tuo, della tua comunità?


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