venerdì 23 giugno 2017

Lectio Divina - XII Domenica Tempo Ordinario



La Lectio Divina è tratta dal libro
"Lectio Divina(2016), Ed. Vita Carmelitana
P. Anastasio Francesco Filieri O Carm
Commento filatelico dell'Avv.to Francesco Gatto



XII Domenica del Tempo Ordinario - Anno A Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 10,26-33)

26 Non li temete dunque, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 27 Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. 28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna. 29 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. 30 Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; 31 non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! 32 Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33 chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

Breve esegesi 

Gesù invita i suoi ad essere intrepidi nell'annunziare il Vangelo, senza farsi intimorire. Quanto ha condiviso con loro del segreto messianico e della sua missione, deve essere proclamato, non più tenuto nascosto. Nulla sarà più ristretto all'ambito dei suoi discepoli, la verità sarà proclamata sui tetti. E’ un tesoro che evidenzierà, agli occhi degli uomini, la superiorità del messaggio evangelico dinanzi a questo mondo. Tutto questo metterà a repentaglio la loro vita. Nulla dovranno temere perché non potranno intaccare la loro anima, anche se potranno subire malversazioni, perfino corporali. La fiducia nel Padre farà bandire ogni titubanza, ogni timore. Sarà lui a sorreggere la loro missione, il loro impegno. Il Padre sarà con loro in ogni evenienza, in ogni movenza, non li lascerà soli. Il conto dei capelli da parte del Padre, è una iperbole e coincide con la minuziosa attenzione a loro e al lavoro missionario. Il mandato missionario potrà avere o meno il riscontro da parte di coloro cui è rivolto. Agli stessi sarà applicata la legge del taglione: confessione per confessione, rinnegamento per rinnegamento. Se riconosceranno il messaggio evangelico, anche il Cristo li riconoscerà, diversamente li rinnegherà.

Meditazione pregata 

Cristo Gesù, hai dispiegato il tuo regno al piccolo gregge dei tuoi apostoli. Il regno di Dio sei Tu, come Tu con il Padre sei una cosa sola: mistero di un Dio che si disvela a quanti da Lui sono stati chiamati, afferrati e posti alla sequela per conoscerlo, amarlo e servirlo nell'impegno apostolico. Di questo impegno nel mondo, della testimonianza evangelica, dell’appartenenza al tuo gregge, non vuoi che i tuoi abbiano timore. Sei Tu la loro forza, come il Padre ebbe a dire a Mosè, riluttante all'idea di recarsi dal faraone: “Io ti darò forza”. Così ha inneggiato anche la tua madre Maria al Signore Dio: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente, perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. Il tuo Apostolo Paolo ha affermato: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” nell'impegno dell’annunzio evangelico presso i pagani. Nell'esercizio del nostro ministero, sacerdotale o laicale, come potremmo contare sulle sole nostre forze, quasi a voler prescindere da te, che sei la pietra angolare dell’edificio dell’annunzio del tuo Regno? Hai inviato il tuo Santo Spirito, perché la Chiesa si facesse forte della Sua forza, non temendo offese e tribunali. Lui sarà il Paraclito, l’avvocato difensore, hai promesso, che suggerirà la difesa. Il protomartire Stefano, pieno di Spirito Santo, ha fatto della sua difesa presso il sinedrio un kerigma: annunzio della salvezza da te operata. E conformandosi al perdono per i tuoi crocifissori, ha pregato il Padre, perché non fosse imputato il peccato a quanti lo stavano lapidando. Potenza divina che nell'uomo fa compiere grandi cose. Più volte i discepoli ti hanno supplicato di accrescere in loro la fede, che è sempre dono tuo, ma inserita nel fragile animo umano. Non diversa la nostra continua richiesta, perché con la tua forza, nulla è impossibile quando, nel tuo nome, realizziamo le tue opere, superando le possibilità umane.

Per la vita 

Il passo evangelico ha la forza che è da Dio, surrogata dallo Spirito Santo, cui impetrare il dono della fortezza, quando dinanzi agli uomini affermiamo le verità che sono da Dio, quando siamo annunziatori e testimoni del suo vangelo in questo mondo. Del Vangelo abbiamo sempre modo di esaltare la bellezza e la grandezza, quasi a giustificare le distanze che prendiamo o le difficoltà che abbiamo nell'incarnare i contenuti. Allora dobbiamo operare un cammino di purificazione, di discernimento sapienziale, di conoscenza e di fedeltà a Cristo Signore, di libertà da noi stessi, per farne di Cristo il vivente in noi. Lo spirito di Cristo ci dà una coscienza salda per essere radicati e fondati nel Vangelo, una coscienza morale, per vivere la libertà dei figli di Dio, proni alla verità che è da Dio, onde non essere succubi della mentalità di questo mondo, che vuole abbiamo a conformarci; ma rendere ragione della speranza che alimenta la nostra esistenza. Siamo nel mondo, non del mondo. Gioia e verità di vita sono le caratteristiche di chi ha scelto Cristo e la vita in lui, malgrado non viene meno alle condizioni della umana fragilità, di cui fa esperienza, ma anche della sua misericordia e del suo regno in noi.


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